
Pochi giorni fa con 336 voti favorevoli, 31 contrari e 58 astenuti, è passata la legge che equipara i diritti dei figli naturali a quelli nati all'interno del matrimonio (legittimi).
Finalmente in Italia tutti i figli sono uguali: in particolare il testo di legge dice che: "la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo. Il vincolo di parentela non sorge nei casi di adozione di persone maggiori di età".
E si chiude con «nel codice civile le parole: "figli legittimi" e "figli naturali" sono sostituite, ovunque ricorrano, dalla seguente: "figli".
Il figlio, qualunque sia la sua situazione familiare "ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacita', delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni". Il figlio "ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti", introducendo quindi i diritti e doveri del figlio, modificando l'art. 315 c.c.".
Il figlio minore (che ha compiuto gli anni dodici, e anche di età inferiore ove capace di discernimento) "ha diritto di essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano". Il figlio "deve rispettare i genitori e deve contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa"; il figlio può sottrarsi all'obbligo di prestare gli alimenti a quel genitore, nel caso però in cui sia venuta meno la potestà genitoriale.
Il Governo dovrà adottare entro 12 mesi "uno o più decreti legislativi di modifica delle disposizioni vigenti in materia di filiazione e di dichiarazione dello stato di adottabilità per eliminare ogni discriminazione tra i figli, anche adottivi".
Questa legge era attesa da anni e sembra incredibile che solo nel 2012 sia stata eliminata una discriminazione così odiosa e non degna di un Paese civile.
Finalmente in Italia tutti i figli sono uguali: in particolare il testo di legge dice che: "la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo. Il vincolo di parentela non sorge nei casi di adozione di persone maggiori di età".
E si chiude con «nel codice civile le parole: "figli legittimi" e "figli naturali" sono sostituite, ovunque ricorrano, dalla seguente: "figli".
Il figlio, qualunque sia la sua situazione familiare "ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacita', delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni". Il figlio "ha diritto di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti", introducendo quindi i diritti e doveri del figlio, modificando l'art. 315 c.c.".
Il figlio minore (che ha compiuto gli anni dodici, e anche di età inferiore ove capace di discernimento) "ha diritto di essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano". Il figlio "deve rispettare i genitori e deve contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa"; il figlio può sottrarsi all'obbligo di prestare gli alimenti a quel genitore, nel caso però in cui sia venuta meno la potestà genitoriale.
Il Governo dovrà adottare entro 12 mesi "uno o più decreti legislativi di modifica delle disposizioni vigenti in materia di filiazione e di dichiarazione dello stato di adottabilità per eliminare ogni discriminazione tra i figli, anche adottivi".
Questa legge era attesa da anni e sembra incredibile che solo nel 2012 sia stata eliminata una discriminazione così odiosa e non degna di un Paese civile.