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Eredità, come premiare il figlio preferito

22/12/2015

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IL LEGATO TESTAMENTARIO PER EVITARE I LITIGI TRA GLI EREDI

Che cosa è un legato?
Il legato è una disposizione contenuta nel testamento, mediante la quale chi fa testamento attribuisce a un determinato soggetto (detto “legatario” oppure “onorato”) un bene o un diritto avente carattere patrimoniale.
  • Ad esempio, il Signor Rossi può scrivere il proprio testamento olografo in cui istituisce erede il figlio e lascia atitolo di legato all’amico Giovanni una somma di denaro od un gioiello o un altro bene/diritto.Il legato è autonomo e distinto rispetto alla istituzione di erede; infatti mentre chi è chiamato come erede acquista i beni ereditari solo dopo aver accettato l’eredità ( con accettazione espressa o tacita), il legatario invece acquista immediatamente il bene/diritto che gli è stato attribuito.

  • Nell’esempio di sopra, quindi, Giovanni diventa immediatamente proprietario della somma di denaro o del gioiello etc. non appena si apre la successione, senza che debba accettare.

Come suggerisce anche il buon senso, è ovvio che il legato non potrà essere un peso o un debito; in genere il legato arricchisce il legatario e per questa ragione non deve essere accettato ma viene automaticamente acquistato; eccezionalmente però il legato può non arricchire il legatario ma attribuirgli un diritto che già gli spettava.
  • Nel nostro esempio, se il Signor Rossi è debitore di 500 euro nei confronti dell’amico Giovanni, nel testamento potrebbe fare a Giovanni un legato della medesima somma di 500 euro menzionando espressamente il credito (vedi art. 659 c.c.); in tal caso Giovanni “si arricchisce” di 500 euro, ma, evidentemente, non si tratta di un vero arricchimento; Giovanni, potrà così ottenere la somma di denaro pari a 500 euro a titolo di legatario senza dover agire legalmente come creditore.

Come usare il legato per premiare un erede ed evitare liti tra gli eredi e costosi processi?

In determinati casi il testatore potrebbe avere il desiderio di “premiare” uno degli eredi attribuendogli direttamente un determinato bene. Per raggiungere questo scopo il testatore ha la facoltà di istituire gli eredi e disporre che un determinato bene sia attribuito ad uno di essi a titolo di legato; in tal modo la medesima persona si troverebbe immediatamente titolare del bene a titolo di legato ed in più avrebbe anche il diritto di accettare o rinunciare all’eredità.
  • Il Signor Rossi ad esempio potrebbe istituire eredi universali i figli e la moglie (che sono peraltro legittimari) e premiare uno di loro attribuendogli un bene determinato in piena proprietà (l’ appartamento al mare, un gioiello, una somma di denaro etc.) a titolo di legato, gravante sulla quota disponibile.

L’ uso del legato testamentario, così come la “divisione del testatore”, di cui parleremo nel prossimo articolo, costituiscono in definitiva un utilissimo strumento per chi vuole evitare litigi tra gli eredi; infatti capita (troppo) frequentemente che in sede di divisione dei beni ereditari non si riesca a trovare un accordo e che gli eredi, talvolta per capriccio, altre volte perché mal consigliati, inizino delle cause in Tribunale lunghe e costose. Con il legato e la divisione del testatore invece si “salta” la comunione ereditaria ed i beni, già all’apertura della successione, sono direttamente attribuiti in proprietà ai soggetti indicati dal testatore.


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Come fare testamento a costo zero!

14/12/2015

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​IL TESTAMENTO OLOGRAFO
​

- Cosa è il testamento olografo?
L’espressione “testamento olografo” indica il testamento scritto di proprio pugno dal testatore, con l’indicazione della data e sottoscritto, cioè firmato, alla fine del medesimo.

In altre parole, chi vuole “fare testamento” ha la possibilità di evitare i costi dell’atto notarile; basterà prendere carta e penna! Quindi chi vuole scrivere da sé il proprio testamento dovrà farlo di proprio pugno e con la propria abituale grafia; i testamenti scritti a macchina o al computer o scritti in toto o in parte da altri sono nulli.

Quanto al contenuto invece la legge non prevede alcuna formalità particolare; le volontà testamentarie quindi possono essere liberamente formulate dal testatore; così è valido anche un testamento scritto in forma di lettera, purché, naturalmente, presenti gli elementi essenziali sopra menzionati: scrittura autografa, data e sottoscrizione.
 
- Chi può fare il testamento olografo?
Possono fare testamento olografo tutti coloro che sanno o possono scrivere, anche se sordi o muti o ciechi (purché coscienti di ciò che scrivono e purché scrivano in italiano e non in caratteri Braille.
Invece non potrà fare il testamento olografo l’analfabeta.
 
- Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del testamento olografo?

I vantaggi del testamento olografo sono principalmente due: la totale segretezza delle disposizioni testamentarie ed il risparmio in termini economici.

Sotto il profilo della segretezza occorre tuttavia precisare che spesso molti testamenti olografi vanno perduti o restano nascosti e dimenticati in qualche cassetto; per evitare questi rischi pertanto è sempre consigliabile consegnare il testamento ad uno dei beneficiari; in tal modo, pur sacrificando la segretezza, vi sarà anche l’interesse del beneficiario affinchè le volontà testamentarie siano rispettate ed eseguite. 
Oppure far conservare il testamento ad un avvocato il quale alla morte eseguirà le "volontà testamentarie" del testatore.

Per quanto riguarda invece il risparmio economico, occorre fare alcune precisazioni; il testamento olografo infatti – si ripete – può essere liberamente fatto dal testatore a costo zero!

 Tuttavia bisogna ricordare che la legge pone dei limiti e dei vincoli;
in alcuni casi (esempio: la tutela dei legittimari – vedi articolo precedente) infatti la libertà testamentaria è limitata. A chi volesse fare un testamento olografo senza alcuna consulenza legale, pertanto,  la raccomandazione principale riguarda proprio la tutela dei soggetti cd. legittimari (figli, coniuge e ,in mancanza di figli e nipoti, gli ascendenti); questi soggetti infatti devono ricevere la “quota di legittima”.

A mero titolo esemplificativo, chi volesse lasciare quanto più possibile del proprio patrimonio ad amici o alla Parrocchia o ad altro ente, potrebbe limitarsi a scrivere un testamento del seguente tenore:
“Io sottoscritto/a ………….., fatto salvo quanto spetta ai miei eredi a titolo di quota di legittima, dispongo che l’intera quota disponibile del mio patrimonio sia attribuita a….. (segue la data e la sottoscrizione)”
 
- Quando è opportuno rivolgersi ad un professionista qualificato?

Come abbiamo detto, il testamento olografo è a costo zero. Tuttavia, prima di fare il testamento olografo, può essere d’aiuto  rivolgersi ad un avvocato specializzato in materia successoria. In questo modo si avrà la certezza che le volontà testamentarie saranno rispettate senza litigi tra gli eredi e senza andare di fronte ad un Giudice
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Cosa succede se una persona muore e lascia degli eredi

1/12/2015

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I RISCHI DELLA ACCETTAZIONE TACITA DI EREDITÀ

Quando una persona muore si verifica la “apertura della successione” e la eredità del “de cuius” (cioè della persona morta) viene offerta ai “chiamati all’eredità” (delati) i quali potranno accettarla e divenire così eredi . In pratica gli eredi subentrano al posto del defunto e così acquistano i suoi beni ed  i suoi diritti, ma anche i suoi debiti.

I debiti ereditari rappresentano un grosso rischio per gli eredi e per questo motivo è consigliabile consultare un professionista di fiducia prima di compiere qualunque attività; accade molto di frequente infatti che gli eredi compiano determinate attività alle quali l’art. 476 del codice civile ricollega la cosiddetta “accettazione tacita” dell’eredità.
In altre parole il rischio è di diventare eredi automaticamente e dover pagare tutti i debiti del defunto!
 
LA SUCCESSIONE AB INTESTATO, LA SUCCESSIONE NECESSARIA E LA SUCCESSIONE TESTAMENTARIA

La legge prevede due ”tipi” di successioni ereditarie:
1) la “successione testamentaria” (cioè regolata dal testamento della persona defunta).

2) la “successione legittima o ab intestato” (cioè regolata dalla legge quando non esiste un testamento valido oppure quando il testamento non attribuisce tutti i beni dell’asse ereditario).
Se una persona muore senza aver fatto testamento, l’intero patrimonio viene offerto in eredità a determinati soggetti individuati dalla legge all’articolo 565 e seguenti del codice civile.  
 
Facciamo qualche esempio di successione ab intestato (cioè senza aver fatto testamento):

·         Se una persona muore senza figli, senza ascendenti (cioè i genitori), senza fratelli o sorelle e lascia solo il coniuge: al coniuge viene offerta l’intera eredità.
·         Se una persona muore senza coniuge, senza figli, senza genitori o nonni lasciando fratelli e sorelle: ai fratelli e le sorelle viene offerto l’intero patrimonio che verrà diviso tra loro in parti uguali.
·         Se una persona muore lasciando il coniuge ed un figlio: al coniuge viene offerta la metà del patrimonio ed al figlio l’altra metà.
·         Se una persona muore lasciando il coniuge e due (o più) figli: al coniuge viene offerto 1/3 del patrimonio e ai figli vengono offerti i 2/3 del patrimonio che verranno divisi in parti uguali.

Occorre poi fare attenzione a non confondere la successione legittima o ab intestato con la tutela della legittima e dei diritti dei legittimari (cosiddetta successione necessaria dei legittimari).
 E’ risaputo infatti che determinati soggetti godono di una particolare tutela; questi soggetti, chiamati “legittimari”, hanno diritto ad una parte del patrimonio del defunto.
Essi sono il coniuge, i figli e gli ascendenti in caso di assenza di figli.

A questi soggetti è dunque riservata una quota del patrimonio ereditario. La tutela dei legittimari quindi costituisce un limite alla libertà testamentaria. Riassumendo, alla morte di una persona l’ eredità si devolve agli eredi; gli eredi possono essere individuati dal defunto con un testamento; se invece il defunto non ha fatto testamento, è la legge ad individuare gli eredi. Chi vuole fare testamento però deve sapere che determinati soggetti hanno diritto, per legge, di ricevere una parte del patrimonio.

Facciamo qualche esempio di successione necessaria:   
·         Se una persona muore senza figli, lasciando solo il coniuge: al coniuge spetta la metà del patrimonio.
·         Se una persona muore lasciando il coniuge ed un solo figlio: al coniuge spetta 1/3 del patrimonio ed al figlio 1/3   
·         Se una persona muore lasciando il coniuge e due (o più) figli: al coniuge spetta 1/4 del patrimonio ed ai figli spetta complessivamente 1/2 che sarà diviso tra loro in parti uguali; cioè, se il patrimonio è di 100.000 euro, il coniuge ha diritto ad 1/4 di 100.000 e quindi 25.000 euro; i figli invece hanno diritto ad 1/2  di 100.000 e quindi 50.000 euro che si divideranno in parti uguali.

La successione necessaria – ripetiamo – è solo un limite alla libertà testamentaria; quindi ad essa occorre fare riferimento quando si vuole fare testamento. In altre parole, ciascuno di noi è libero di scegliere a chi lasciare l’eredità, però dobbiamo essere consapevoli che alcuni nostri stretti familiari (coniuge, figli e talvolta nipoti) sono cosiddetti ”legittimari” e la legge offre loro una speciale tutela. Questi soggetti infatti, all’apertura della successione, potranno calcolare quanto ricevuto e se hanno ricevuto meno di quanto la legge prevede, potranno rivolgersi al giudice, impugnare il testamento ed agire con la cosiddetta “azione di riduzione”.

Per essere ancora più chiari facciamo un esempio.
·         Immaginiamo che una persona, che chiameremo il signor Rossi, sia sposato con due figli e che abbia una casa in piena proprietà ed una somma di denaro depositata in banca. Ebbene, se il Signor Rossi volesse fare un testamento pubblico (cioè con atto del Notaio) o un testamento olografo (cioè lo scrive da solo il testamento, senza rivolgersi ad un Notaio) la legge gli consente di lasciare una quota del proprio patrimonio a chi desidera (ad es. ad un amico, una associazione, una parrocchia etc.);
l’art. 542 c.c. infatti prevede che un quarto dell’eredità debba necessariamente andare al coniuge ed un mezzo spetta per legge ai figli; in definitiva, il Signor Rossi quando scriverà il testamento dovrà fare in modo che siano rispettate queste quote di eredità in favore dei legittimari: il coniuge ed i due figli (cd. quota indisponibile);
sarà invece libero di lasciare a chi vuole solo una quota di eredità pari ad un quarto (cd. quota disponibile).
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